Gridare Palestina libera non è giusta causa di licenziamento Il tribunale dà ragione alla maschera cacciata dalla Scala
Gridare “Palestina libera” in un teatro, durante l’orario di lavoro, non è una giusta causa di licenziamento. Lo ha stabilito ieri il Tribunale di Milano nella sentenza con la quale ha condannato il teatro a risarcire la maschera licenziata per aver gridato il suo supporto alla Palestina. La Fondazione Teatro alla Scala dovrà rifondere alla studentessa-lavoratrice – assistita dai legali del sindacato Cub – tutte le mensilità dal giorno del licenziamento alla scadenza naturale del contratto (era a tempo determinato), inoltre dovrà pagare anche le spese di lite. L’urlo della maschera davanti a Meloni, Giorgetti e Panetta. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it
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Mercoledì 26 novembre Presidio davanti al Tribunale per la seconda udienza della maschera licenziata dal #TeatroallaScaladiMilano per aver gridato "#PalestinaLibera"! Gridare "Palestina Libera" non è reato: nessuno deve essere licenziato! Appuntamento - facebook.com Vai su Facebook
La maschera della Scala che gridò “Palestina libera” sarà risarcita, la Cub conferma: “Licenziamento politico” - Il Tribunale di Milano ha riconosciuto come “politico” il licenziamento della maschera della Scala che aveva gridato “Palestina libera”. Segnala milano.cityrumors.it
Milano, maschera licenziata per grido "Palestina libera": Teatro alla Scala la risarcisce - Leggi su Sky TG24 l'articolo Milano, maschera licenziata per grido 'Palestina libera': Teatro alla Scala la risarcisce ... Riporta msn.com
Gridò "Palestina libera" e fu licenziata, ma ora la Scala deve risarcire la sua ex maschera - La studentessa universitaria, maschera al teatro, ha diritto alle mensilità maturate dal momento del licenziamento. Segnala affaritaliani.it
