Boris Becker | In carcere un assassino mi aggredì pensai che mi avrebbe ucciso Dal coach alla Davis ecco cosa penso di Sinner
Il campione tedesco: «I tennisti di oggi sanno nulla di politica e del Paese che rappresentano. Un assassino mi aggredì, pensai che mi avrebbe ucciso. Sono sopravvissuto al carcere grazie a mia moglie». 🔗 Leggi su Xml2.corriere.it
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"È solo un caso se sono nato in Germania. Se fossi italiano giocherei per l'Italia. Qualsiasi sentimento di orgoglio nazionale mi è estraneo. Il patriottismo è un'idea di destra che non mi appartiene in nessun modo" Boris Becker intervistato da Arno luik su "Sport - X Vai su X
Redenzione, resilienza, la ricerca di una speranza anche nel momento più buio. Troveremo questo dentro "Inside", l'autobiografia di un campione come Boris Becker. Più che una storia di sopravvivenza, è una storia di profonda trasformazione. Con dolorosa - facebook.com Vai su Facebook
Boris Becker: «Sinner voleva che lo allenassi, gli consigliai Cahill. La Davis? Feci esattamente come lui. In carcere un assassino mi aggredì, pensai che mi avrebbe ucciso» - Intervista al campione tedesco: il tennis, il carcere, la nuova vita a Milano, la moglie Lilian, il figlio in arrivo. Secondo msn.com
Boris Becker rivive i suoi 231 giorni in carcere: «Ero un numero e ho rischiato di morire». - Boris Becker guarda la copertina italiana della sua prima autobiografia e cammina tra i corridoi di Sky. ilmessaggero.it scrive
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