L’infortunio fatale e la sentenza | Quella botola non era protetta Due condanne e tre assoluzioni
Morto in cantiere dopo essere caduto dal lucernaio di un tetto da un’altezza di 6 metri. Per questo infortunio sul lavoro, accaduto il 26 febbraio del 2019 a Lentate sul Seveso, in via Don Gnocchi 230, in un’area di proprietà del Demanio dell’ex parco militare di Camnago e costato la vita a Ciro Paudice, 61enne residente a Casalnuovo di Napoli, il Tribunale di Monza ha deciso due condanne e tre assoluzioni. Il giudice Dario Salerno ha inflitto per concorso in omicidio colposo rispettivamente 3 anni e 3 mesi di reclusione e 1 anno e 4 mesi di reclusione (per quest’ultimo sospensione condizionale della pena e non menzione della condanna sul certificato penale) per i due titolari dell’azienda del Napoletano di cui l’operaio era dipendente, mentre per il capocantiere, per cui la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 2 anni, è scattata l’assoluzione perché nel frattempo l’imputato è deceduto. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
© Ilgiorno.it - L’infortunio fatale e la sentenza: "Quella botola non era protetta". Due condanne e tre assoluzioni
Scopri altri approfondimenti
Con Seth Rollins fuori per infortunio, saranno CM Punk e Jey Uso a contendersi il World Heavyweight Title a #SNME! Non perderti lo show, live nella notte tra sabato 1 e domenica 2 novembre a mezzanotte sul canale YouTube della WWE! - facebook.com Vai su Facebook
L’infortunio fatale e la sentenza: "Quella botola non era protetta". Due condanne e tre assoluzioni - Un operaio di 61 anni era caduto da sei metri di altezza mentre lavorava sul tetto di alloggi in costruzione. Come scrive ilgiorno.it
