‘Ndrangheta in Emilia figlie e sorelle nel nome del padre | così le donne portavano avanti gli affari del clan
La recente sentenza del 14 ottobre (giudice Roberta Malavasi ), che condanna in primo grado Rosita Grande Aracri a 7 anni e 2 mesi di carcere per il reato di appartenenza ad associazione mafiosa, rappresenta un altro duro colpo inferto alla famiglia Grande Aracri e alla cosca che aveva come epicentro Reggio Emilia. Scrive la SISCO di Bologna (Sezione investigativa della Polizia sulla criminalità organizzata), che ha condotto le indagini per la Procura Distrettuale Antimafia: “Le condanne di Aemilia, Grimilde, Perseverance e Aemilia 1992 hanno di fatto decapitato i vertici della cosca” ma l’attenzione va “mantenuta elevata” per la decennale presenza della ‘ndrangheta in Emilia. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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