Ci volevano Netflix e i sauditi per capire che il tennis ripreso dal basso è un’altra cosa
Quella cosa degli spettatori del tennis seduti alle spalle della seggiola dell’arbitro, che fanno capolino con la testa, di qua e di là, per seguire la maledetta pallina senza acchiapparla mai. Ecco, quella è preistoria. È dal pleistocene che chi guarda il tennis sa che bisogna mettersi dietro i giocatori, in “curva”, per apprezzare la profondità del campo ed evitare di dover ricorrere all’osteopata per il torcicollo. Ce l’ha insegnato, se non la pratica, la tv. Solo che le tv stanno arrivando – con un inquietante ritardo – ad un’epifania: il tennis si vede meglio dal basso. Non dall’alto delle piccionaie a cui ormai siamo assuefatti, con quelle inquadrature un po’ asettiche che consentono una visione completa ma parzialissima, mondata della velocità percepita, dell’intensità che dal vivo diventa esperienza quasi tattile. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it
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