Flotilla il racconto di Yassine Lafram | Subite umiliazioni e una tortura psicologica
“Sto bene, ma penso ai nostri connazionali che sono rimasti ancora lì, isolati dal mondo. Dobbiamo assolutamente fare pressioni sul governo genocida di Netanyahu per liberare i nostri connazionali. Sono in una delle peggiori carceri a nord di Israele, a 10 km dalla Striscia di Gaza. Lo stesso carcere dove vengono detenuti i palestinesi della Striscia di Gaza. Bisogna intervenire subito per tirarli fuori perché continuano a subire delle umiliazioni sistematiche e una tortura psicologica, si trovano in una situazione di privazione del sonno, di pasti che non corrispondono assolutamente ai minimi standard per un essere umano e sono persone che devono assolutamente ritornare dalle loro famiglie, perché noi come attivisti siamo stati rapiti in mezzo alle acque internazionali”. 🔗 Leggi su Lapresse.it

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