Inverno come arma: l'Europa rilancia il sostegno all'Ucraina contro la strategia di Putin

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La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen accusa il Cremlino di voler trasformare l’inverno in uno strumento di pressione contro l’Ucraina, colpendo le sue infrastrutture energetiche con attacchi mirati. Intervenendo alla miniplenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles, evidenzia come nell’arco di un solo giorno la Russia abbia lanciato oltre 40 missili e quasi 500 droni contro obiettivi strategici, distruggendo due centrali elettriche.

Secondo von der Leyen, questi bombardamenti rappresentano un tentativo di piegare la popolazione ucraina dopo l’assenza di progressi sul campo di battaglia. Sottolinea che Putin “vuole congelare l’Ucraina fino alla sottomissione”, ma ribadisce che il piano “deve fallire”. L’Unione Europea, afferma, continuerà a rafforzare la resistenza del Paese, supportando la stabilizzazione della rete energetica grazie a oltre 2 gigawatt di elettricità esportata e fornendo nuovi sistemi anti-drone.

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La presidente della Commissione evidenzia che l’inverno in corso avrà un peso significativo sull’andamento del conflitto, motivo per cui la reazione europea dovrà essere “all’altezza della sfida”. Tra le misure allo studio, indica come “più efficace” un prestito dell’UE finanziato tramite i beni congelati della Banca centrale russa, così da sostenere Kiev nei prossimi anni.

Von der Leyen ricorda che tale prestito sarebbe garantito dal saldo di cassa dei beni russi immobilizzati: l’Ucraina lo rimborserebbe qualora Mosca pagasse le riparazioni di guerra. Una soluzione definita come lo strumento più chiaro per mostrare al Cremlino che il tempo non è dalla sua parte e che l’Europa resterà al fianco di Kiev finché necessario.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio su X, chiede un ulteriore incremento della pressione internazionale sulla Russia, sottolineando come l’industria militare russa stia ampliando la propria produzione. Ritiene che Mosca voglia prepararsi a una guerra su larga scala entro il 2029-2030 e invita i partner a intervenire per limitarne le capacità, bloccando entrate energetiche e forniture di armi.

Nelle stesse ore, il ministero della Difesa russo annuncia di aver intercettato e distrutto 130 droni ucraini nella notte. Secondo Mosca, tra gli abbattimenti figurano 32 velivoli nell’oblast di Kursk, 32 in quello di Belgorod, 20 nella regione di Voronezh, oltre a numerosi altri sopra il Mar Nero, la Crimea e diverse aree più lontane dal confine.