Kiev sotto pressione a Zaporizhzhia: l'Ucraina arretra mentre la Russia avanza sul fronte sud

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Le forze ucraine sono state costrette a ritirarsi da cinque villaggi nell’oblast di Zaporizhzhia, dopo intensi scontri con le truppe russe. La decisione è arrivata in seguito alla “distruzione de facto di tutti i rifugi e le fortificazioni”, come riferito dal Gruppo meridionale delle forze armate ucraine. I bombardamenti d’artiglieria russi hanno reso impossibile mantenere le posizioni difensive, costringendo l’esercito di Kiev a ripiegare di fronte all’avanzata di Mosca.

La pressione russa si intensifica non solo nel sud, ma anche nella direzione di Pokrovsk. “La nostra attenzione principale è ora concentrata su Pokrovsk e sulla regione di Zaporizhzhia, dove i russi stanno aumentando il numero e la portata degli assalti”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto messaggio serale. Secondo il leader di Kiev, le condizioni meteorologiche stanno favorendo le offensive russe, ma le truppe ucraine “continuano a distruggere l’occupante”, resistendo con determinazione nelle aree più esposte.

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Una situazione leggermente più favorevole viene registrata nel settore di Kupiansk, dove le truppe ucraine avrebbero ottenuto alcuni progressi nelle ultime settimane. “Le nostre forze hanno conseguito risultati lì”, ha spiegato Zelensky, citando le informazioni fornite dal generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate ucraine.

Parallelamente all’emergenza militare, Zelensky deve fronteggiare anche un nuovo scandalo di corruzione che coinvolge un suo stretto alleato politico. Gli investigatori ucraini hanno accusato Timur Mindich di aver orchestrato un vasto schema illecito da oltre 100 milioni di dollari, pari a circa 86 milioni di euro. Secondo un procuratore dell’Ufficio del procuratore specializzato anticorruzione (Sapo), Mindich avrebbe “organizzato reati in diversi settori dell’economia ucraina con l’obiettivo di arricchirsi illegalmente”.

L’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) ha reso noto di aver individuato un articolato sistema di riciclaggio nel settore energetico. Le indagini coinvolgerebbero anche la compagnia statale Energoatom, responsabile della gestione dell’energia nucleare in Ucraina. Secondo il Kyiv Independent, il caso Mindich sarebbe legato al tentativo del governo di ridurre l’indipendenza di Nabu e Sapo attraverso una legge, poi ritirata dopo le proteste e le critiche dell’Unione europea.

Fonti investigative citate dalla testata ucraina riferiscono che Mindich sarebbe fuggito da Kiev poco prima delle perquisizioni condotte negli immobili a lui collegati. L’inchiesta, ancora in corso, rappresenta uno dei più grandi scandali di corruzione esplosi in Ucraina dall’inizio della guerra.