La vera storia di Trudy Ederle, la pioniera che sfidò la Manica

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Stasera su Rai 1 va in onda in prima serata La ragazza del mare, film Disney del 2024 con Daisy Ridley nei panni di Trudy Ederle, nuotatrice statunitense destinata a entrare nella storia. Campionessa olimpica e detentrice di numerosi record, fu la prima donna ad attraversare a nuoto il Canale della Manica, diventando un simbolo di coraggio e determinazione.

Nata a New York nel 1905 da una famiglia di immigrati tedeschi, Gertrude – chiamata da tutti Trudy – cresce in un contesto in cui il nuoto non è uno sport per donne. È il padre a insistere affinché le figlie imparino a muoversi in acqua, temendo il rischio di incidenti in mare. Trudy impara presto, ma solo all’età di 15 anni inizia ad allenarsi seriamente, dimostrando una velocità fuori dal comune nella Women’s Swimming Association di New York.

Il talento la porta rapidamente a competere ad alti livelli. Nel 1924 viene selezionata per la nazionale statunitense ai Giochi Olimpici di Parigi, da cui torna con tre medaglie: due di bronzo nei 100 e nei 400 metri stile libero, e un oro nella staffetta 4x100 stile libero insieme alle compagne di squadra.

Nonostante il successo nelle gare di velocità, Trudy si sente attratta dalle prove più estreme del nuoto di fondo. Il 15 giugno 1925 affronta la traversata dalla baia di New York a Sandy Hooks, nel New Jersey: percorre 21 miglia (oltre 34 km) in 7 ore e 11 minuti, stabilendo un nuovo record assoluto, valido sia per uomini che per donne.

Due mesi dopo tenta per la prima volta la traversata del Canale della Manica, ma l’impresa si interrompe quando l’allenatore la ferma poco prima del traguardo, temendo per la sua salute. Trudy non condivide quella decisione e decide di riprovarci. Un anno dopo, il 6 agosto 1926, accompagnata da un nuovo tecnico, raggiunge finalmente la costa francese.

Il suo tempo – 14 ore e 34 minuti per 35 miglia – non solo la rende la prima donna a riuscire nell’impresa, ma le permette anche di migliorare il precedente record maschile, superando quello stabilito da Enrico Tiraboschi nel 1923.

Al suo ritorno negli Stati Uniti viene accolta come un’eroina: New York la celebra con una parata e il presidente Calvin Coolidge la invita alla Casa Bianca. Nel corso degli anni si reinventa più volte, recitando nel film La scuola delle sirene (1927), partecipando all’Esposizione Universale del 1939 e dedicandosi all’insegnamento del nuoto ai bambini non udenti, dopo che la perdita progressiva dell’udito, iniziata da bambina a causa del morbillo, diventa totale.

Trudy Ederle muore il 30 novembre 2003, a 97 anni, a Wyckoff, nel New Jersey. Rimane una figura chiave nella storia dello sport femminile, esempio di forza e perseveranza.