Influenza H3N2: Nuove mutazioni e stagione anticipata con casi in aumento
In diversi Paesi, tra cui Giappone e Regno Unito, la stagione influenzale è iniziata più presto del previsto, accompagnata da un aumento rapido dei casi. L’influenza è un appuntamento ricorrente dell’inverno, ma quest’anno uno dei virus presenti nel cosiddetto “pool” stagionale, il virus H3N2, mostra caratteristiche che potrebbero renderla una delle stagioni più impegnative degli ultimi anni.
Secondo le analisi di esperti britannici, a giugno sono state osservate 7 mutazioni nel ceppo H3N2, evento insolito perché avvenuto al di fuori del periodo influenzale. Derek Smith, direttore del Centre for Pathogen Evolution dell’Università di Cambridge, ha spiegato che queste modifiche genetiche hanno innescato un aumento rapido delle segnalazioni del virus mutato. La nuova variante sembra in grado di eludere più efficacemente alcune difese immunitarie acquisite attraverso malattia o vaccini precedenti.
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La stagione influenzale si è quindi avviata con oltre un mese di anticipo e i servizi sanitari, come il NHS britannico, hanno lanciato appelli alla vaccinazione per evitare un forte impatto sul sistema sanitario. Christophe Fraser, del Pandemic Sciences Institute di Oxford, ha osservato che “ci sono segnali che indicano una stagione potenzialmente più intensa rispetto a molte degli ultimi dieci anni”.
Nicola Lewis, direttrice del World Influenza Centre del Francis Crick Institute, ha confermato che “non si osservava un ceppo simile da tempo” e che le dinamiche attuali risultano particolarmente insolite. L’influenza stagionale presenta generalmente un valore medio di trasmissione (R) pari a circa 1,2. Per quest’anno, la stima sale a 1,4, indicando una diffusione più rapida rispetto alla norma.
Alcuni esperti stanno osservando ciò che è accaduto in Australia, che ha registrato una delle stagioni influenzali più intense degli ultimi anni, pur senza affrontare la stessa variante mutata identificata nel Regno Unito. L’H3N2 è considerato un ceppo più aggressivo, specialmente nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
La raccomandazione principale resta la vaccinazione. Anche se il vaccino stagionale potrebbe non essere perfettamente aderente al ceppo mutato, gli specialisti sottolineano che garantisce comunque una protezione utile, soprattutto nel ridurre la gravità della malattia.
In Giappone sono già state messe in atto misure temporanee come la chiusura di alcune scuole per contenere i contagi. Nel Regno Unito, i dati dell’Uk Health Security Agency indicano casi più che triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una particolare incidenza tra i bambini. La maggior parte dei virus subtipizzati identificati è risultata proprio H3N2.
I sintomi associati a questo ceppo sono simili a quelli delle altre influenze, ma possono presentarsi in forma più intensa: febbre elevata, dolori muscolari marcati, forte stanchezza. In Australia sono stati segnalati esordi più improvvisi e un affaticamento persistente anche dopo la fase acuta.
Rendere gli ambienti più “resistenti” alla trasmissione, soprattutto in ospedali e strutture di cura, è indicato come un ulteriore strumento utile. L’influenza è meno contagiosa rispetto al Covid-19, e semplici accorgimenti organizzativi possono contribuire a limitare la diffusione nei contesti pubblici.