Allarme orsi in Giappone: 12 morti e oltre 100 feriti, l'esercito interviene ad Akita

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Il governo giapponese ha deciso di schierare truppe nella prefettura settentrionale di Akita per contenere la crescente ondata di attacchi di orsi che, da aprile, ha provocato almeno 12 vittime e più di cento feriti. La decisione arriva dopo settimane di tensione e un numero record di avvistamenti, oltre 8.000 nel 2025, sei volte la media degli anni precedenti.

Secondo quanto riportato da Kyodo News, l’intervento dell’esercito è stato richiesto dalle autorità locali dopo che la situazione è diventata ingestibile. I militari collaboreranno con i cacciatori locali nel posizionamento e nel controllo delle trappole, ma non avranno il permesso di utilizzare armi da fuoco contro gli animali. L’obiettivo è ridurre il rischio per la popolazione senza compromettere la sicurezza ambientale.

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Gli attacchi, concentrati nelle prefetture di Akita e Iwate, hanno colpito anche zone residenziali, scuole e supermercati. In molte aree sono stati sospesi eventi pubblici e le autorità hanno invitato i cittadini a non uscire di casa dopo il tramonto. La paura cresce soprattutto nelle comunità rurali, dove la presenza di orsi è ormai quotidiana.

Tra le cause di questa emergenza figurano il calo demografico nelle campagne, che riduce la presenza umana nelle foreste, e i cambiamenti climatici, che impoveriscono le risorse alimentari naturali e spingono gli orsi verso i centri abitati in cerca di cibo.

In Giappone vivono due principali specie di orsi: l’orso nero asiatico, diffuso in gran parte del Paese e dal peso fino a 130 chili, e l’orso bruno di Hokkaido, che può superare i 400 chili. Entrambe le specie, sempre più spinte fuori dal loro habitat naturale, rappresentano oggi una sfida cruciale per la sicurezza pubblica e la gestione ambientale del territorio.