Udienza a Milano: Chiara Ferragni in aula per l'accusa di truffa sul Pandoro Gate

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Si è svolta a Milano la prima udienza che ha visto Chiara Ferragni comparire in tribunale per l’accusa di truffa aggravata nell’ambito delle iniziative benefiche legate al Pandoro Pink Christmas Balocco e alle uova di Pasqua realizzate in collaborazione con il progetto “I Bambini delle Fate”.

La digital entrepreneur era assistita dai suoi legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. Al centro della seduta, la discussione sulla richiesta di costituzione come parte civile dell’associazione Casa del Consumatore, sulla quale il magistrato scioglierà la riserva nella prossima udienza fissata per il 25 novembre.

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Lo scorso 30 ottobre, l’associazione, rappresentata dall’avvocato Aniello Chianese, aveva respinto la proposta di risarcimento di 5mila euro, giudicandola “irrisoria” rispetto ai presunti profitti stimati in circa 2,7 milioni di euro. Secondo la nota diffusa, tale cifra non sarebbe proporzionata né adeguata a sostenere un’effettiva azione riparatoria, soprattutto considerando che la vicenda si è sviluppata e amplificata proprio sui social.

Oltre a Ferragni, risultano imputati anche Fabio Maria Damato, ex braccio destro dell’influencer, e Francesco Cannillo, presidente del Cda di Cerealitalia. La procura sostiene che la campagna commerciale avrebbe indotto migliaia di consumatori a credere che acquistando il Pandoro Pink, venduto a un prezzo maggiorato (9,37 euro contro 3,68 della versione standard), si contribuisse direttamente alla raccolta fondi per l’ospedale Regina Margherita di Torino.

Dalle indagini emergerebbe invece un accordo diverso: la donazione fissa di 50mila euro da parte di Balocco all’ospedale, indipendente dal numero di prodotti venduti. Alle società riconducibili a Ferragni sarebbero invece andati più di 1 milione di euro per l’attività promozionale su Instagram, oltre ai benefici derivanti dal ritorno d’immagine. Una dinamica che, secondo l’accusa, si sarebbe ripetuta anche nella campagna pasquale contestata.

Il processo si svolge a porte chiuse e Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni prima dell’ingresso in aula. Al termine dell’udienza, si è limitata a rivolgersi ai giornalisti con poche parole: «Grazie per l’attenzione, è una fase difficile della mia vita. Spero capirete se non mi sento di aggiungere altro. Andiamo avanti».