Pentagono favorevole ai missili Tomahawk a Kiev, ma la decisione finale spetta a Trump
Il Pentagono ha dato il proprio via libera all’invio dei missili a lungo raggio Tomahawk all’Ucraina, dopo aver valutato che la fornitura non comporterebbe rischi per le scorte strategiche degli Stati Uniti. La notizia è stata riportata dalla Cnn, che cita fonti americane ed europee a conoscenza del dossier.
Nonostante la valutazione positiva, la decisione finale resta nelle mani di Donald Trump. Durante il recente incontro alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’ex presidente ha espresso riserve, affermando di non voler «dare via mezzi di cui gli Stati Uniti potrebbero avere bisogno per la propria difesa». Secondo la Cnn, gli Stati Maggiori Riuniti avevano già condiviso con la Casa Bianca un’analisi che escludeva rischi per la sicurezza nazionale.
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Trump si è espresso anche sulla richiesta del primo ministro ungherese Viktor Orban di ottenere un’esenzione dalle nuove sanzioni americane sul petrolio russo. Parlando con i giornalisti sull’Air Force One, ha chiarito che la richiesta è stata respinta: «Ha chiesto un’esenzione. Non gliel’abbiamo concessa. È un mio amico».
Parallelamente, sul fronte bellico, il presidente Zelensky ha dichiarato che circa 170.000 soldati russi sono attualmente schierati nell’area di Pokrovsk, nell’oblast di Donetsk, con l’obiettivo di circondare e conquistare la città. «Tutte le loro forze sono lì», ha detto Zelensky, sottolineando che l’esercito ucraino sta rallentando l’avanzata russa ma deve al contempo proteggere il proprio personale.
Secondo l’osservatorio ucraino indipendente DeepState, rimarrebbe un corridoio di poco più di 10 chilometri per il rifornimento e la rotazione delle truppe ucraine a Pokrovsk.
Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha riferito l’abbattimento di 38 droni ucraini in tre ore, intercettati principalmente nella regione di Belgorod, oltre che in quelle di Voronezh e Crimea.