Chi è Maria Corina Machado, la leader venezuelana che sfida Maduro e vive nella clandestinità

Maria Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2025, è oggi il volto più noto dell’opposizione al presidente venezuelano Nicolás Maduro. Da oltre un anno vive nella clandestinità, accusata dal regime di tradimento, terrorismo e cospirazione, ma continua a guidare la resistenza democratica nel Paese.
Dal 2014 le è proibito lasciare il Venezuela e già nel 2015 le era stato impedito di ricandidarsi alle elezioni legislative. Nel 2024 le autorità le hanno vietato la partecipazione alle elezioni presidenziali, nonostante avesse vinto con il 90% dei voti le primarie dell’opposizione. In seguito ha sostenuto la candidatura di Edmundo González Urrutia, costretto poi all’esilio.
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Machado è coordinatrice nazionale di “Vente”, partito liberale fondato da lei nel 2013. In precedenza era stata deputata all’Assemblea Nazionale, dove fu eletta con il più alto numero di voti per la legislatura 2010-2015. Nel marzo 2014 venne espulsa dal presidente del Parlamento, Diosdado Cabello, dopo il suo intervento al Consiglio Permanente dell’Organizzazione degli Stati Americani, durante il quale denunciò le violazioni dei diritti umani commesse dal governo Maduro.
Nel 2017 ha fondato, insieme a Antonio Ledezma e Diego Arria, la piattaforma “Soy Venezuela”, sostenuta da un Consiglio nazionale e composta da movimenti e organizzazioni impegnati a ripristinare la democrazia nel Paese.
Nata a Caracas nel 1967, Machado si è laureata in ingegneria industriale all’Universidad Católica Andrés Bello e ha conseguito una specializzazione in finanza presso l’Instituto de Estudios Superiores de la Administración. Il suo impegno politico è iniziato nel 2002, quando ha fondato l’ONG Súmate, dedicata al monitoraggio elettorale e alla difesa dei diritti civili. Per la sua attività è stata insignita del Premio Magnitsky.