Jane Goodall muore a 91 anni: il suo ultimo messaggio al pianeta

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Figura simbolo della ricerca scientifica e della difesa della natura, Jane Goodall ha lasciato un’eredità umana e scientifica che supera i confini della biologia. Scomparsa all’età di 91 anni lo scorso 1° ottobre, l’antropologa britannica ha voluto salutare il mondo con un ultimo messaggio video, carico di forza, empatia e speranza.

Le sue parole, registrate poco prima della morte, risuonano come un invito a non restare indifferenti: “Voglio assicurarmi che tutti voi comprendiate che ognuno ha un ruolo da svolgere. Potreste non saperlo, potreste non scoprirlo, ma la vostra vita è importante e siete qui per un motivo”, afferma nel video.

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Goodall, che con i suoi studi sugli scimpanzé ha rivoluzionato la comprensione del legame tra uomo e natura, aggiunge un pensiero che oggi suona ancora più urgente: “Senza speranza finiamo vittime dell’apatia, e in tempi così duri come quelli che viviamo oggi, se non c’è speranza siamo condannati”.

Il messaggio di addio della scienziata è parte della nuova serie Le ultime parole famose, ideata da Brad Falchuk per Netflix, ispirata al format danese Det Sidste Ord (“L’Ultima Parola”). In questo progetto, personalità di spicco rilasciano interviste postume, destinate a essere trasmesse solo dopo la loro scomparsa.

Nel suo episodio, Goodall riflette sul senso della vita e sul lascito dell’esistenza umana, convinta che qualcosa di noi resti anche dopo la morte: “Non ci saranno conseguenze sulle mie parole perché non ci sarò più”, confida con serenità, come se parlasse da un’altra dimensione.

Pioniera e attivista, Jane Goodall ha infranto le convenzioni scientifiche e sociali del suo tempo. È stata la prima a osservare i primati nel loro ambiente naturale, riconoscendo loro una cultura animale fatta di emozioni, legami e comportamenti complessi. A differenza dei suoi colleghi, non li numerava: dava loro un nome, umanizzandoli e riconoscendone l’individualità.

La sua storia è diventata fonte d’ispirazione per generazioni, tanto da essere raccontata anche in Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori, 2017). Parallelamente al lavoro scientifico, ha dedicato la vita alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia delle specie in via d’estinzione.

Le sue conquiste e la sua visione sono raccolte nel documentario Jane Goodall: The Hope (2020), diretto da Elizabeth Leiter e Kimberly Woodard. Per renderle omaggio, National Geographic ha deciso di riproporre gratuitamente il film sul suo canale YouTube, permettendo a tutti di riscoprire la voce e la passione di una donna che ha cambiato per sempre il modo di guardare al mondo naturale.