È morto Sir John Gurdon, il Nobel che aprì la via alla clonazione e alla medicina rigenerativa

morto john

È scomparso all’età di 92 anni Sir John Gurdon, il biologo britannico che negli anni Sessanta rivoluzionò la scienza moderna dimostrando che una cellula adulta può essere riprogrammata per tornare a uno stato embrionale. Un’intuizione che aprì la strada alla clonazione animale, alle ricerche sulle cellule staminali e alla medicina rigenerativa. La notizia della sua morte è stata annunciata dall’Università di Cambridge, dove aveva insegnato e fondato l’istituto che porta il suo nome, continuando a lavorare in laboratorio fino a pochi anni fa.

Nel 2012 Gurdon ricevette il Premio Nobel per la Medicina insieme al giapponese Shinya Yamanaka, riconoscimento che consacrò il suo ruolo di pioniere della biologia moderna. “Sir John Gurdon era un visionario, un pioniere e una fonte d’ispirazione per generazioni di scienziati”, ha dichiarato Ben Simons, direttore del Gurdon Institute. “La sua dedizione alla scienza era pari solo alla sua umiltà e al suo affetto per i colleghi”. La rettrice di Cambridge, Deborah Prentice, lo ha definito “un gigante della comunità scientifica e un mentore per molti”.

Leggi anche Nobel per la Chimica 2025 a Kitagawa, Robson e Yaghi: le strutture metallo-organiche che catturano l'acqua dal deserto

Nato nel 1933 a Dippenhall, nell’Hampshire, John Bertrand Gurdon crebbe studiando al prestigioso Eton College, dove un insegnante gli scrisse in pagella che non avrebbe mai potuto fare scienza. Quella previsione si rivelò clamorosamente sbagliata: si laureò con lode in zoologia a Oxford e intraprese una carriera che avrebbe cambiato per sempre la biologia cellulare.

Nel 1958 eseguì uno degli esperimenti più rivoluzionari del XX secolo. Prelevò il nucleo di una cellula intestinale di una rana adulta e lo trapiantò in un uovo privo di nucleo. Il risultato fu un girino vivo: la dimostrazione che la specializzazione cellulare non è irreversibile. L’esperimento, condotto con l’anfibio Xenopus laevis, aprì la strada alla clonazione animale — come quella della celebre pecora Dolly nel 1996 — e alle ricerche che portarono Yamanaka, nel 2006, alla creazione delle cellule staminali pluripotenti indotte (iPS).

Nel 1991 Gurdon fondò con Ron Laskey il Wellcome/Cruk Institute for Cell Biology and Cancer di Cambridge, poi rinominato Gurdon Institute. La sua visione era quella di unire biologi dello sviluppo e ricercatori oncologici in un ambiente interdisciplinare, favorendo scoperte cruciali e applicazioni cliniche innovative. Anche dopo aver lasciato la direzione, Gurdon continuò a lavorare in laboratorio fino a oltre 90 anni, animato da una curiosità inesauribile e da un profondo senso di meraviglia per la vita.

Autore di alcuni tra gli studi più citati nella biologia cellulare e molecolare, Gurdon ha ispirato lo sviluppo di nuove terapie per il cancro e le malattie degenerative. Tra i suoi numerosi riconoscimenti figurano il Premio Wolf (1989), la Medaglia Copley (2003) e il Lasker Award (2009). Nominato Cavaliere nel 1995, fu membro della Royal Society, della US National Academy of Sciences e nel 2013 intervenne come relatore alla Conferenza Vaticana sulle cellule staminali.

Nel 2019 la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa gli conferì il titolo di PhD Honoris Causa in Medicina Traslazionale “per aver rivoluzionato le teorie sulla specializzazione cellulare e aperto una nuova visione della biologia e della medicina”. La sua più grande intuizione resta la memoria del DNA: ogni cellula, anche la più specializzata, conserva le istruzioni per diventare qualunque altra. Un principio che ha cambiato per sempre la comprensione dello sviluppo, della malattia e della guarigione.