Martin Scorsese, il sogno di diventare prete e la scoperta che cambiò tutto

Martin Scorsese, uno dei registi più influenti della storia del cinema, ha svelato un aspetto sorprendente della sua giovinezza: da bambino desiderava diventare sacerdote, ma qualcosa cambiò il corso del suo destino. Un racconto intimo che emerge nella nuova docuserie “Mr. Scorsese”, prodotta da Apple TV+ e presentata in anteprima a New York.
Il giovane Scorsese e la vocazione mancata
“I primi mesi andava tutto bene”, racconta Scorsese nella serie, riferendosi al periodo trascorso in un seminario propedeutico alla vita sacerdotale. “Poi è successo qualcosa. Ho cominciato a capire che il mondo stava cambiando… Ho scoperto l’attrazione, la possibilità di innamorarsi”.
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Non accadde nulla di concreto, precisa il regista, ma quelle sensazioni furono sufficienti per fargli intuire che la vita era più complessa di quanto avesse immaginato. Il percorso spirituale iniziato con entusiasmo si trasformò così in una riflessione personale destinata a orientarlo verso un’altra strada: quella del cinema.
Dalla chiesa al grande schermo
La docuserie racconta che Scorsese da bambino frequentava la messa nella cattedrale di St. Patrick a New York e seguiva assiduamente i corsi di catechismo. L’ingresso in seminario fu un passo naturale, ma il suo carattere vivace presto attirò l’attenzione dei superiori. “Chiamarono mio padre e gli dissero: ‘Portatelo via. Si è comportato male’”, ricorda oggi con un sorriso l’autore di capolavori come “Taxi Driver” e “Quei bravi ragazzi”.
Il motivo esatto di quel rimprovero resta un mistero, ma un amico d’infanzia, Joe Morales, svela un dettaglio curioso: “Aveva già un grande occhio per le donne”.
Oggi, a 82 anni, Martin Scorsese continua a riflettere sul rapporto tra spiritualità, peccato e redenzione, temi che hanno attraversato molti dei suoi film, da “L’ultima tentazione di Cristo” a “Silence”. La sua mancata vocazione religiosa ha lasciato un’impronta indelebile nella sua visione artistica, trasformando un sogno d’infanzia in una delle carriere più straordinarie della storia del cinema.