Recensione Ghost of Yotei

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Il ritorno dello spirito del samurai tra le nevi di Ezo

Dopo il successo globale di Ghost of Tsushima, era inevitabile che la saga trovasse un modo per tornare, anche se in una veste tutta nuova. Ghost of Yotei non è un semplice seguito, ma una reinterpretazione ambientata 300 anni dopo le vicende di Jin Sakai. L’avventura si sposta a nord, tra le vaste e gelide terre di Ezo, l’attuale Hokkaido, dove una nuova protagonista, la mercenaria Atsu, si erge per combattere i propri demoni interiori e inseguire una vendetta che diventa, passo dopo passo, un percorso di rinascita. Il titolo si presenta come un’esperienza indipendente, costruita per essere allo stesso tempo familiare ai fan della serie e originale per tono, ambientazione e meccaniche. È un viaggio che porta il giocatore ben oltre il semplice scontro con la katana, spingendolo a esplorare cultura, tradizioni e paesaggi mozzafiato.

Recensione Ghost of Yotei

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Storia

La trama di Ghost of Yotei si sviluppa nel 1603 e mette al centro Atsu, una mercenaria solitaria segnata dal trauma della perdita della famiglia, avvenuta sedici anni prima per mano di un gruppo di fuorilegge conosciuti come gli Yotei Six. La sua missione di vendetta diventa il filo conduttore di un’odissea che attraversa steppe, foreste e tundre innevate ai piedi del Monte Yotei. Ogni bersaglio da affrontare non è solo un ostacolo, ma un vero capitolo narrativo: dal Serpente maestro di spada, al Kitsune sfuggente e crudele, fino al brutale Oni e al carismatico Signore Saito, ognuno degli avversari arricchisce il quadro narrativo con sfide uniche e motivazioni personali.Il cuore della storia, però, va oltre lo spargimento di sangue. Atsu, lungo il suo viaggio, incontra compagni inattesi, scopre legami che vanno oltre la vendetta e impara che la vera eredità del samurai non si limita al combattimento, ma alla capacità di trasformare il dolore in forza e redenzione. Una narrazione matura, mai banale, che alterna momenti epici a riflessioni intime, degna erede spirituale di Ghost of Tsushima.

Recensione Ghost of Yotei

Gameplay, modalità e giocabilità

Ghost of Yotei si distingue per un gameplay profondo e stratificato, che fonde elementi di esplorazione open-world, combattimenti dinamici e una narrativa coinvolgente. Ambientato nelle terre selvagge di Ezo, oggi conosciute come Hokkaido, il gioco offre un mondo vasto e variegato, caratterizzato da praterie sconfinate, tundre innevate, foreste lussureggianti e vette montuose. La navigazione avviene principalmente a piedi o a cavallo, con l'ausilio di un rampino che permette di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, aggiungendo una dimensione verticale all'esplorazione. Il sistema di combattimento è fluido e gratificante, con Atsu che può impiegare diverse armi, tra cui katana, doppie katane, yari, kusarigama, odachi e armi da fuoco. Ogni arma offre uno stile di combattimento distintivo, richiedendo al giocatore di adattarsi alle diverse situazioni e nemici. Inoltre, Atsu può apprendere abilità speciali, come l'invocazione del suo compagno lupo per assistenza in battaglia o l'uso di tecniche a cavallo.

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Il gioco introduce anche un sistema di disarmo, dove il tempismo nelle parate può determinare l'esito dello scontro, aggiungendo un ulteriore strato di strategia al combattimento. Le attività secondarie arricchiscono ulteriormente l'esperienza di gioco, offrendo momenti di pausa dalle intense battaglie. I giocatori possono visitare santuari per pregare e ricevere benedizioni, immergersi negli onsen per rilassarsi, dipingere paesaggi in stile Sumi-e per ottenere equipaggiamenti cosmetici e partecipare a minigiochi come il lancio della moneta Zeni Hajiki. Queste attività non solo offrono ricompense tangibili, ma contribuiscono anche a creare un legame emotivo con il mondo di gioco. Il gioco propone diverse modalità artistiche ispirate a grandi maestri. La modalità Kurosawa emula i film in bianco e nero del leggendario regista, mentre la modalità Watanabe, ispirata a Shinichiro Watanabe, presenta musiche originali lo-fi e uno stile visivo unico. Queste modalità offrono un'esperienza cinematografica che arricchisce ulteriormente la narrazione del gioco.

Recensione Ghost of Yotei

Aspetto tecnico

Ghost of Yotei sfrutta appieno le potenzialità di PlayStation 5, offrendo un'esperienza visiva e tecnica di alto livello. Il gioco supporta diverse modalità grafiche, consentendo ai giocatori di scegliere tra prestazioni elevate e qualità visiva. Su PS5, la modalità Quality offre una risoluzione nativa di 2160p a 30 fps, garantendo immagini nitide e dettagliate. La modalità Performance punta a 60 fps, con una risoluzione dinamica che varia tra 1080p e 1440p, upscalata a 4K, per garantire fluidità nei combattimenti e nelle esplorazioni. La modalità Ray-Tracing aggiunge effetti di illuminazione avanzati, migliorando l'atmosfera del gioco, con una risoluzione media di 1800p a 30 fps. Su PS5 Pro, il gioco offre una modalità aggiuntiva, Ray-Tracing Pro, che combina ray tracing e 60 fps, offrendo un'esperienza visiva ancora più immersiva.

Recensione Ghost of Yotei

Le risoluzioni variano tra 1080p e 1440p, ma il miglioramento complessivo nella qualità visiva è notevole. Il motore grafico del gioco è stato ottimizzato per sfruttare al meglio l'hardware di PS5, garantendo caricamenti rapidi grazie all'uso dell'SSD e una gestione efficiente delle risorse. Gli effetti atmosferici, come la neve che si accumula sui terreni e la corteccia degli alberi che si stacca durante l'esplorazione, aggiungono un ulteriore livello di realismo al mondo di gioco. Il feedback aptico del controller DualSense e i trigger adattivi migliorano l'immersione, permettendo ai giocatori di percepire la tensione degli attacchi e la resistenza delle superfici. Le animazioni sono fluide e naturali, con miglioramenti nelle sequenze di combattimento e nelle cutscene, grazie a un lavoro di ottimizzazione post-lancio che ha affinato ulteriormente l'esperienza complessiva.

Il comparto audio, come da tradizione, è una sinfonia di dettagli: il suono del vento che guida, le melodie tradizionali alternate a ritmi più moderni in base alle modalità selezionate, e un doppiaggio giapponese che restituisce autenticità all’opera.

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Conclusioni

Ghost of Yotei non è semplicemente un ritorno alle atmosfere di Ghost of Tsushima: è un’opera capace di reggersi sulle proprie gambe, raccontando una storia diversa, intima e potente, in un mondo altrettanto suggestivo. La protagonista Atsu riesce a conquistare con il suo carisma e la sua umanità, mentre il gameplay evolve la formula originale con nuove armi, meccaniche e modalità artistiche. Nonostante alcune attività secondarie possano risultare familiari ai veterani, il titolo mantiene un equilibrio notevole tra innovazione e tradizione. Il comparto tecnico e la direzione artistica elevano ulteriormente l’esperienza, offrendo un viaggio che non è solo un’avventura di vendetta, ma un percorso emotivo di crescita e speranza. In definitiva, Ghost of Yotei è uno dei titoli più affascinanti e maturi di questa generazione, un must per chi ama le grandi epopee in stile open world.

Voto: 9/10

Pro

  • Ambientazione unica e ricca di atmosfera
  • Narrazione profonda e non convenzionale
  • Combat system evoluto e variegato
  • Modalità extra di grande impatto (Kurosawa, Watanabe)
  • Realizzazione tecnica e artistica eccellente su PS5
  • Ampia accessibilità per diversi tipi di giocatori

Contro

  • Alcune attività secondarie possono risultare ripetitive
  • Progressione iniziale leggermente lenta per i neofiti