Meloni, il Telegraph la incorona: dall'Italia malata d'Europa a modello di stabilità

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A tre anni dall’arrivo a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni conquista la ribalta internazionale grazie a un articolo del Telegraph, che la descrive come l’artefice del “miracolo italiano”. Il quotidiano britannico sottolinea come la premier sia riuscita a trasformare l’Italia da “malato d’Europa” a “oasi pacifica in un mondo scosso dalle crisi”.

Il giornale ricorda i timori iniziali legati alle “origini fasciste” di Fratelli d’Italia e l’idea che Meloni potesse rivelarsi una “Mussolini dei tempi moderni”. Oggi, invece, la premier viene dipinta come una figura credibile, capace di imporsi sulla scena europea e atlantica. Secondo il Telegraph, è ormai la “leader più stabile dell’Europa occidentale”, grazie a tre anni consecutivi di governo solido in un Paese abituato a crisi ricorrenti.

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L’articolo mette in evidenza il suo profilo internazionale: Meloni ha restituito credibilità all’Italia con il sostegno convinto all’alleanza occidentale e alla difesa dell’Ucraina contro la Russia, mantenendo al tempo stesso rapporti stretti con leader diversi come Donald Trump e Ursula von der Leyen. La premier ha ricevuto riconoscimenti anche negli Stati Uniti: il vicepresidente americano J.D. Vance l’ha definita “una leader capace di ascoltare e straordinariamente diretta”.

Il quotidiano britannico sottolinea inoltre il consenso ottenuto dai mercati finanziari. Per la prima volta dal 1998 i tassi d’interesse sul debito francese hanno superato quelli italiani, segnale interpretato come maggiore fiducia degli investitori nell’Italia rispetto alla Francia. Un clima positivo che trova simbolo anche in iniziative come The Wilde, l’esclusivo club privato inaugurato a Milano lo scorso novembre e già passato da 600 a 2.000 membri, considerato un emblema della rinnovata fiducia economica nel Paese. Secondo il giornale, la flat tax ha contribuito ad attrarre famiglie benestanti da tutta Europa.

Non mancano però le criticità. Nonostante l’attenzione della coalizione al tema della famiglia, i tassi di natalità restano bassi, con una media di 1,8 figli per donna, definita “spietata” dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Sul fronte economico, il Telegraph segnala che il debito pubblico italiano è destinato a crescere fino al 137,6% del Pil entro il 2026, mentre la crescita economica rallenta allo 0,5%, un dato giudicato “modesto”.

L’analisi mette in luce anche l’approccio prudente della premier. L’analista Wolfgango Piccoli osserva come Meloni non abbia sfidato lobby influenti, come quelle dei tassisti o dei gestori degli stabilimenti balneari, scegliendo una linea “rassicurante ma poco ambiziosa”, simile a quella adottata in passato da Silvio Berlusconi e Matteo Renzi.