Chi paga i debiti della persona defunta? Tutto quello che bisogna sapere

Quando manca una persona è sempre un momento terribile, ma oltre all’aspetto personale e sentimentale c’è anche quello burocratico e patrimoniale. Gli eredi, infatti, entrano subito in possesso della sua posizione giuridica attiva e passiva.
Se i beni vengono lasciati in eredità, anche i debiti del defunto devono essere sostenuti e pagati. A chi si deve rivolgere il creditore per riscuotere il debito? E come funziona la procedura? La parola agli esperti.
Debiti del defunto: chi li paga?
Come evidenziato dagli esperti nella consulenza del debito rexpira.it, al momento della morte di una persona viene aperta la successione agli eredi. I debiti ereditari sono delle obbligazioni rilasciate dalla persona defunta al momento della morte. È compresa la somma capitale in aggiunta ai possibili interessi, che maturano anche dopo la morte del debitore.
Questi debiti ereditari sono di diversa tipologia come, per esempio, spese condominiali – utenze non pagate – rata del mutuo – imposte e rate. Questi sono i debiti che si aggiungono ai pesi ereditari e poi a tutte le spese che sono necessarie alla sepoltura e alla divisione dei vari beni.
Si può evitare di pagare i debiti del defunto?
E se gli eredi volessero evitare di pagare i debiti, come può fare? Secondo la legge vigente italiana, salvo modifiche, il soggetto deve rinunciare alla eredità entro 10 anni dalla apertura della successione (morte della persona). I termini possono essere abbreviati se l’erede possiede uno dei beni del defunto, con inventario entro 3 mesi dalla morte: a quel punto dovrà decidere se accettare o rinunciare all’eredità entro 40 giorni.
Se non si rispettano i termini di cui sopra, l’eredità si accetta in attivo e in passivo (ovvero i debiti maturati dal defunto). È bene evidenziare che ad oggi non si possa rinunciare o accettare una eredità in maniera parziale, anche se l’erede può richiedere l’accettazione ma con beneficio di inventario.
La scelta si basa sul controllo dei debiti maturati dal defunto e la verifica che ci si possa far carico di tale somma o meno. I termini sono i medesimi di cui sopra con successiva accettazione o rinuncia dell’eredità.
Come si pagano i debiti del defunto
Se gli eredi sono più di uno, questi sono chiamati a pagare i debiti ai creditori in proporzione alla quota ereditaria. Non ci sono rapporti di solidarietà e il creditore non potrà chiedere la somma ad uno solo degli eredi.
Il soggetto defunto potrà stilare un documento dove attesta le quote di ripartizione dei debiti verso gli eredi. È una condizione molto particolare, ma i creditori possono sempre rivolgersi agli eredi per il recupero delle somme dovute: il testamento produce solo una sorta di aiuto interno tra gli eredi che si dovranno spartire le quote.
Se un erede paga una quota maggiore al creditore, potrà chiedere agli altri la restituzione della parte aggiuntiva. Il creditore è chiamato a procedere con una causa anche solo uno degli eredi che non adempie alle condizioni. In alcuni casi il fisco potrebbe avanzare delle pretese nei confronti dell’erede che ha accettato l’eredità e non contro chi ha rifiutato.
I creditori si dovranno comunque muovere per regolare quelle che sono le tempistiche entro le quali ricevere il pagamento.
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