Roma cerca di ricucire con Bruxelles sul golden power | nelle operazioni finanziarie scatterà solo dopo il parere Ue

Roma e Bruxelles si confrontano sulla normativa del golden power, con un’attenzione particolare alle operazioni finanziarie. Il governo italiano ha deciso di posticipare l’applicazione delle restrizioni, che scatteranno solo dopo aver consultato l’Unione Europea. Questa scelta mira a trovare un equilibrio tra tutela degli interessi nazionali e rispetto delle procedure comunitarie, riducendo così le tensioni e favorendo un dialogo più fluido tra le istituzioni italiane e europee.

Il governo riduce il braccio di ferro con l’Europa sul golden power a una questione di successione temporale. E prova a fermare la procedura d’infrazione, che Bruxelles ha aperto a fine novembre nei confronti di Roma, con un emendamento al decreto Transizione 5.0 all’esame del Senato. Nel testo si stabilisce, appunto, che l’ attivazione dei poteri speciali di veto dello Stato sulle compravendite di imprese o rami d’impresa nel settore finanziario, comprese banche e assicurazioni, può avvenire solo dopo il rilascio del parere delle Autorità europee competenti in materia, come l’ Antitrust e la Bce. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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