Giornale di uno straniero a Parigi | il diario francese di Curzio Malaparte viaggiatore dell’io e testimone del tempo

Straniero in una patria che non è più Europa. Curzio Malaparte ha immerso i suoi scritti nell’interventismo, nel Fascismo, poi nell’inchiostro degli alleati, in quello dei comunisti sospinto da Togliatti e infine nel cristianesimo. Un dado dalle facce infinite lanciato sul tavolo dell’artista. «La miglior penna del regime» lo definì il liberale Piero Gobetti, ma non bastano queste cinque parole per racchiudere il maledetto toscano. Leggerlo è trovare un caleidoscopio di colori e sapori capaci di mostrarci quello che siamo, in fondo, ancora. Giornale di uno straniero a Parigi (425 pp.; 25,00€) edito da Adelphi, con la curatela di Michelangelo Fagotti e Monica Zanardo, è un testo scritto da Kurt Erich Suckert, il suo suo vero nome, tra il 1947 e il 1948 durante un lungo soggiorno francese. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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Giornale di uno straniero a Parigi: il diario francese di Curzio Malaparte, viaggiatore dell'io e testimone del tempo.

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