Abbiamo contemplato la sua gloria
Forse un insopportabile fastidio della banalità può convincere a contemplare la gloria dell’Unigenito. La banalità, infatti, è come una nebbia che avvolge e scolorisce la vita. La banalità è fatta di parole vecchie, stanche, grigie che invadono i discorsi con luoghi comuni, con ripetizioni fastidiose. Quando si trovano insopportabili i discorsi della banalità, forse si può imparare il silenzio. E nel silenzio la Parola si fa carne, la verità si rivela come luce, la vita risplende come vocazione a diventare figli di Dio. La banalità è fatta di desideri piccoli, capricci infantili che sopravvivono, spesso anche negli adulti, per tutta la vita. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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