Nella Rai cattocomunista non si salvava neanche Arbore | Mi toglievano i programmi perché non ero schierato
Renzo Arbore, celebre artista e conduttore, racconta le difficoltà incontrate all’interno della Rai cattocomunista, dove il talento da solo non bastava. Per mantenere il proprio spazio, era necessario appartenere alla cordata giusta, altrimenti anche figure di alto livello come lui venivano marginalizzate. Un retroscena sulle dinamiche interne di un’epoca dominata da logiche di schieramento.

© Secoloditalia.it - Nella «Rai cattocomunista» non si salvava neanche Arbore: «Mi toglievano i programmi perché non ero schierato»
Non bastava un talento straordinario come quello di Renzo Arbore. Per rimanere solidi e sicuri nella Rai cattocomunista serviva far parte della cordata giusta. E lui, musicista e mattatore, non lo era. Anzi, forse peggio, non era di alcuna cordata e dunque sacrificabile per fa posto ad amici e sodali. A raccontarlo è oggi lo stesso Arbore, in una lunga intervista a La Stampa in cui ripercorre aneddoti di vita e di tv, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Mettetevi comodi. Vita, peripezie e tutto il resto, scritto con Andrea Scarpa (Fuoriscena). L’elogio della goliardia: «E ssere malandrino e mai triviale, sempre divertendosi a mischiare alto e basso». Secoloditalia.it
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