L’ombra dell’Isis sulla strage

L'articolo analizza il collegamento tra la strage di Bondi Beach e le minacce dell'Isis, evidenziando come Said e Naveed Akram, autori dell'attacco, avessero giurato fedeltà all'organizzazione terroristica nel 2019. Un approfondimento sulle possibili ripercussioni di questi legami nel contesto della sicurezza internazionale.

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di Alessandro D’Amato ROMA Said e Naveed Akram, autori della strage di Bondi Beach, avevano giurato fedeltà all’Isis nel 2019. Nonostante ciò, il 24enne Naveed aveva un regolare porto d’armi, mentre il padre Said era in possesso della licenza per detenere sei armi, tra pistole e fucili. Nell’auto utilizzata per raggiungere Bondi Beach sono state trovate due bandiere nere dello Stato Islamico, caricate insieme ai fucili con l’intento di uccidere il maggior numero possibile di ebrei riuniti per la festa di Hanukkah. Secondo quanto riferito dall’intelligence di Canberra, l’agenzia di sicurezza interna Asio aveva attenzionato uno dei due aggressori, il 24enne Naveed, circa sei anni fa per presunti legami con ambienti jihadisti attivi a Sydney. Quotidiano.net

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