Un dramma familiare ha scosso il comune palermitano: una donna di 78 anni ha strangolato la figlia di 47 anni, affetta da disabilità, per poi togliersi la vita impiccandosi sul terrazzo della loro abitazione. Nella lettera lasciata, la 78enne ha scritto: “Scusatemi, ma non ce la faccio più. Chiedo perdono a tutti”, spiegando così il tragico gesto. Secondo chi conosceva la famiglia, la donna non avrebbe retto al peso di gestire la figlia, soprattutto dopo la morte del marito, avvenuta otto mesi fa. L’uomo, ex infermiere all’ospedale dei Bianchi, era molto stimato in paese. Il dramma è emerso quando la donna non ha risposto alle chiamate dei familiari.🔗 Leggi su Laprimapagina.it
La tragedia di Corleone, una madre anziana di 78 anni che strangola la figlia autistica di 47 anni e poi si toglie la vita, è una ferita che ci obbliga a guardarci dentro. Non è un episodio isolato: è il grido di tanti genitori che vivono nella paura del “dopo di noi”. L - facebook.com Vai su Facebook
Tragedia di Corleone, l’appello di ParlAutismo: ascoltate la nostra voce dlvr.it/TPgwkZ #Sicilia #LiveSicilia Vai su X
Tragedia a Corleone: madre uccide la figlia disabile e si suicida, un dramma sconvolgente - La comunità di Corleone è stata profondamente colpita da un tragico evento che ha causato la perdita di una madre e di sua figlia, una giovane con disabilità. Si legge su notizie.it
Uccide la figlia disabile a Corleone e si suicida, Lucia Pecoraro ha lasciato una lettera chiedendo scusa - A Corleone una donna, Lucia Pecoraro, ha ucciso la figlia disabile e poi si è suicidata. Lo riporta virgilio.it
Tragedia a Corleone (PA), la madre lascia una lettera: “Scusatemi, ma non ce la faccio più” - Nessuno aveva pensato a un epilogo simile, che è stato pianificato come ha scritto Lucia Pecoraro, nella lettera lasciata per spiegare un gesto che ha sconvolto il paese di Corleone. Si legge su ilsicilia.it
La tragedia di Corleone, una madre anziana di 78 anni che strangola la figlia autistica di 47 anni e poi si toglie la vita, è una ferita che ci obbliga a guardarci dentro. Non è un episodio isolato: è il grido di tanti genitori che vivono nella paura del “dopo di noi”. L - facebook.com Vai su Facebook
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