Kyjiv si sveglia sotto le bombe ogni notte mentre noi dormiamo
I meccanismi dell’immedesimazione e dell’empatia sono spesso contorti e imprevedibili. Certo non mi hanno lasciato indifferente le immagini dell’asilo colpito da un drone russo a Kharkiv, che mi sono capitate sul telefono ieri, giusto poco prima di uscire per andare a prendere mia figlia al nido. Ma l’effetto più forte, lo confesso, me lo ha fatto quello che ha scritto su Facebook, da Kyjiv, Nona Mikhelidze, a proposito della scorsa notte: l’allarme antiaereo che suona all’una e costringe tutti a uscire, al buio e al freddo, per raggiungere i rifugi, e qui aspettare oltre un’ora che il bombardamento finisca, per poi tornare a casa, alle due e mezzo del mattino, sentire di nuovo la sirena alle 3. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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