Quei conformisti senza idee e pensieri propri che si sono fatti travolgere dal vento pro-Pal
Com’era necessario e come l’ordine naturale delle priorità imponeva, qui su Libero ci siamo occupati a lungo, nei giorni e nelle settimane passate, dei manifestanti che - per comodità e rapidità - potremmo definire “in malafede”: mi riferisco ai violenti, ai portatori di slogan apertamente antisemiti, più il contorno di politici e sindacalisti pronti cinicamente a strumentalizzare la protesta, a soffiare sul fuoco, a sperare - in ultima analisi - di alimentare un caos da scaraventare addosso al governo. Ma adesso è venuto il momento, a mente fredda, di dedicarci all’esercizio più delicato e doloroso, quello relativo ai manifestanti che potremmo senza timori considerare “in buona fede”, quelli cioè che si sono fatti coinvolgere emotivamente dalle innegabili sofferenze a cui tutti assistevamo da Gaza, ma che non hanno avuto (né si sono troppo preoccupati di procurarsi) gli strumenti per capire bene. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it
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Come chiudere un’estate strepitosa come questa? Prendendomi il Covid. Secondo uno di quei virologi con cui dibattevo in televisione, poiché non sono vaccinato, dovrei morire. Che ve devo di’, speriamo di no. Vai su Facebook