Gino Cecchettin e la grammatica del perdono | Turetta ha ucciso mia figlia ma non escludo per lui la giustizia riparativa
Il tempo del lutto si imbroglia nei giorni. “Allora sembra di non potersi più permettere la felicità”. Finché, “il silenzio crea uno spazio di pace, un rifugio. Il posto giusto per chi non c'è più”. Poi, la cicatrice cerca luce: “Se il dolore si trasforma in amore, si può essere liberi”. Sono queste alcune delle frasi contenute in una lettera che Gino Cecchettin, la voce ferma e gli occhi sempre un pò lucidi, ha letto lunedì a Palazzo Marino, alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, e di un'aula gremita, che si riempie di un lungo applauso. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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