Milano finisce all’ombra delle torri di Gratosoglio dove i bambini sono invisibili e il mare è un miraggio

MILANO – “Spero sia un abbaglio tutta questa oscurità”. Una frase sbiadita. Il desiderio affidato al balcone che pare sospeso nel vuoto, pochi metri dopo la “Casetta gialla”. Milano, estrema periferia sud. Capolinea del tram 3. Le otto torri bianche, monolitiche e severe, a delimitare il perimetro, a decidere l’identitĂ  del Gratosoglio. Edilizia popolare fine anni Sessanta. Alloggi per oltre diecimila persone. A progettarle, lo stesso studio architettonico che disegnò Torre Velasca, che da qui sembra lontanissima. Ai piedi del palazzone, la piazza, che non ha nemmeno un nome. Passavano spesso tra questo labirinto di casoni i bambini che non esistono. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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© Ilgiorno.it - Milano finisce all’ombra delle torri di Gratosoglio, dove i bambini sono invisibili e “il mare è un miraggio”

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