La Serbia testerà il vaccino russo contro il cancro: entusiasmo politico e perplessità scientifiche

A settembre, l’Agenzia Medica e Biologica della Federazione Russa ha annunciato che il vaccino a mRna “Enteromix” contro il cancro aveva superato con “risultati promettenti” la fase preclinica. Ora la Serbia si prepara a diventare il primo Paese a testare il farmaco, secondo quanto confermato dal ministro per la Cooperazione economica Nenad Popovic.
Come riportato da Gazeta Tema, il progetto nasce da un accordo diretto tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente serbo Aleksandar Vucic. Un team di specialisti russi ha già visitato gli ospedali di Belgrado per valutare le strutture, e le sperimentazioni cliniche congiunte partiranno una volta completata la formazione dei medici serbi a Mosca.
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Le prime dosi del vaccino saranno prodotte a partire dal 2026 presso l’ospedale Torlak di Belgrado, secondo quanto dichiarato da Popovic. “Enteromix” è stato progettato per combattere il melanoma e alcune forme di cancro ai polmoni, due tra le patologie oncologiche più diffuse e difficili da trattare.
Nonostante l’entusiasmo politico, la comunità scientifica internazionale mantiene un atteggiamento prudente. La sperimentazione sull’uomo è iniziata soltanto a giugno con un gruppo ristretto di 48 volontari, un numero considerato insufficiente per trarre conclusioni solide sull’efficacia e la sicurezza del vaccino.
Il ricordo del vaccino Sputnik, annunciato durante la pandemia di Covid-19 e poi rivelatosi meno efficace del previsto, pesa ancora. Anche allora la cosiddetta “diplomazia dei vaccini” contribuì ad avvicinare Mosca e Belgrado, in un contesto di cooperazione che oggi si ripete sul terreno della ricerca oncologica.