Shutdown negli Stati Uniti: cosa significa lo stop del governo per milioni di lavoratori

Negli Stati Uniti è scattato un nuovo shutdown, il blocco delle attività governative causato dalla mancata approvazione della legge di spesa. L’anno fiscale americano termina il 30 settembre e, senza un accordo in Congresso, dal 1° ottobre milioni di dipendenti federali rimangono senza stipendio. Una parte di loro, come militari, forze dell’ordine e controllori del traffico aereo, è obbligata comunque a lavorare.
Lo shutdown, regolato dall’Antideficiency Act, comporta l’arresto immediato delle attività non essenziali fino al via libera a una legge di bilancio o a una misura provvisoria, la cosiddetta “stopgap bill”. Restano chiusi parchi nazionali e musei federali, compresi gli Smithsonian di Washington. Nel 2013, durante lo shutdown di 13 giorni sotto l’amministrazione Obama, il National Park Service stimò perdite per mezzo milione di dollari solo in mancati ingressi.
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Negli ultimi anni, i compromessi raggiunti all’ultimo minuto hanno spesso evitato lo shutdown. Questa volta, però, la maggioranza repubblicana alla Camera e i democratici al Senato non hanno trovato un accordo. I democratici chiedevano garanzie per l’estensione dell’Obamacare, il ripristino dei fondi per l’assistenza internazionale e per le emittenti pubbliche. La Casa Bianca, guidata da Donald Trump, ha invece scelto una linea dura, respingendo ogni dialogo e accusando l’opposizione di voler destinare risorse agli immigrati irregolari.
Il governo ha inoltre chiesto alle agenzie federali di predisporre piani per possibili licenziamenti di massa, una novità rispetto agli shutdown passati in cui i dipendenti erano solo sospesi. Questa strategia, criticata dai democratici come una “minaccia politica”, si inserisce in una gestione che dall’inizio dell’amministrazione Trump ha già portato a circa 200mila tagli di posti federali.
Per i lavoratori colpiti scatta il cosiddetto “furlough”, cioè la sospensione senza stipendio, con la garanzia di ricevere in seguito i pagamenti arretrati solo per i dipendenti pubblici. I lavoratori a contratto, invece, non vengono rimborsati per i giorni persi. I settori essenziali, come sanità, difesa, sicurezza e traffico aereo, restano operativi ma senza retribuzione fino a nuovo ordine.
Il rischio di disagi riguarda soprattutto il trasporto aereo. Già in passato, durante shutdown prolungati, molti addetti della Transportation Security Administration e controllori di volo, costretti a lavorare senza stipendio, si misero in malattia, causando ritardi e lunghe attese negli aeroporti, come accadde a LaGuardia a New York.
Non sono invece previsti blocchi per il pagamento delle pensioni, del Social Security, né per Medicare e Medicaid, i programmi sanitari destinati ad anziani e cittadini a basso reddito. Anche il servizio postale, che si autofinanzia, continuerà a garantire la consegna di posta e pacchi, seppur con possibili riduzioni di personale nei servizi di assistenza.
L’ultimo shutdown avvenne tra il 2018 e il 2019, sempre sotto la presidenza Trump, ed è rimasto il più lungo della storia americana con 35 giorni di paralisi. Prima ancora, nel 2013, lo stop al governo federale durante la presidenza Obama durò 13 giorni.