Ucraina, attacchi russi al confine: la Polonia alza i caccia, l'Estonia invoca l'articolo 4 Nato
Dopo le recenti incursioni russe nei cieli di Polonia ed Estonia, Mosca ha intensificato i bombardamenti contro l’Ucraina. La crescente tensione nei Paesi confinanti, preoccupati per gli sconfinamenti, ha spinto Varsavia a reagire nelle prime ore di ieri, facendo decollare i propri jet militari insieme a quelli degli alleati.
La decisione è arrivata dopo un nuovo e massiccio attacco aereo russo contro Kiev e obiettivi situati vicino al confine occidentale ucraino. A renderlo noto è stato il ministero della Difesa polacco, che in un comunicato su X ha spiegato: «A causa dell’attività dell’aviazione russa sul territorio ucraino, l’aviazione polacca e degli alleati ha avviato operazioni nel nostro spazio aereo». Varsavia ha confermato che «coppie di caccia si sono alzate in volo» e che i sistemi di difesa, ricognizione e radiolocalizzazione sono stati portati al massimo livello di allerta.
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Il ministro della Difesa dell’Estonia, Hanno Pevkur, ha lodato la risposta della Nato all’incursione russa di due giorni fa nello spazio aereo estone, respinta dagli F-35 italiani. «Abbiamo visto che l’Alleanza funziona in maniera efficace e pronta, fino al punto di ricorrere, se necessario, anche all’uso della forza», ha dichiarato a Err, la tv pubblica estone. Pevkur ha sottolineato come Tallinn stia rafforzando la lotta ai droni e la vigilanza aerea, ricordando che «queste provocazioni fanno parte della strategia russa per distrarre gli occidentali dall’aiuto all’Ucraina».
Dopo l’incidente, l’Estonia ha invocato l’articolo 4 della Nato, che prevede consultazioni immediate tra gli Stati membri in caso di minaccia alla sicurezza. I Mig-31 russi sono stati intercettati dagli F-35 italiani nell’ambito del dispositivo atlantico. «Una simile violazione è totalmente inaccettabile», ha dichiarato il premier estone Kristen Michal, annunciando la richiesta formale di consultazioni. L’articolo 4 era già stato invocato poche settimane fa dalla Polonia per la violazione del proprio spazio aereo da parte di droni russi.
Intanto, il premier ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un possibile incontro con Donald Trump a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Il colloquio, ha spiegato, sarà incentrato sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e sulle sanzioni contro la Russia.
Zelensky ha inoltre denunciato un nuovo «attacco massiccio» da parte di Mosca, con il lancio di «40 missili» e «circa 580 droni» contro diverse regioni del Paese, tra cui Dnipro, Mykolaiv, Chernihiv, Zaporizhzhia, Poltava, Kiev, Odessa, Sumy e Kharkiv. «Il nemico ha colpito infrastrutture, aree residenziali e aziende civili», ha dichiarato il leader ucraino, ricordando che a Dnipro un missile a submunizioni ha centrato un palazzo abitato. «Ogni attacco di questo tipo non risponde a esigenze militari, ma mira a terrorizzare la popolazione e distruggere le infrastrutture», ha aggiunto, ribadendo la necessità di rafforzare la difesa aerea, aumentare le forniture di armi e ampliare le sanzioni contro Mosca.