Cecilia Sala, madre incontra Meloni: fiducia sul lavoro del governo e focus sulle condizioni carcerarie

Elisabetta Vernoni, madre della giornalista Cecilia Sala, ha espresso fiducia nel lavoro del governo dopo un incontro a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. La madre ha definito l'incontro "preciso e puntuale", sottolineando il bisogno di un confronto diretto e di rassicurazioni concrete. Vernoni ha descritto il colloquio come un momento di confronto importante anche a livello umano, "tra mamme".

Cecilia Sala si trova in isolamento nel carcere di Evin in Iran da 15 giorni, dopo essere stata arrestata con l'accusa di aver violato le leggi della Repubblica Islamica. In una recente telefonata alla famiglia, Sala ha raccontato le dure condizioni di detenzione: dorme per terra, senza materasso o cuscino, e non ha ricevuto pacchi con beni essenziali. La madre, visibilmente preoccupata, ha chiesto condizioni carcerarie più dignitose per la figlia e una gestione tempestiva della situazione da parte delle autorità italiane.

cecilia sala

Il governo italiano ha affrontato il caso in un vertice pomeridiano a Palazzo Chigi, con la partecipazione della premier, del ministro degli Esteri Antonio Tajani, del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del sottosegretario Alfredo Mantovano e dell'intelligence. Meloni ha parlato sia con la madre Elisabetta Vernoni, presente al vertice, sia con il padre Renato Sala, tramite un colloquio telefonico.

Elisabetta Vernoni ha espresso preoccupazione per l'isolamento della figlia, definendo le condizioni carcerarie "inaccettabili per una ragazza di 29 anni che non ha compiuto alcun reato". Ha ribadito l'urgenza di garantire a Cecilia una detenzione dignitosa e ha confidato che, pur rispettando i tempi richiesti per il rientro, auspica soluzioni concrete che non segnino la vita della figlia. "Cecilia è un'eccellenza italiana", ha dichiarato Vernoni, aggiungendo che continuerà ad attendere sviluppi senza cedere alla disperazione.

La telefonata di ieri, una rara concessione, è stata solo la seconda comunicazione diretta da quando Cecilia è stata arrestata il 14 dicembre. Elisabetta Vernoni ha rivelato che le telefonate arrivano in modo imprevedibile, sottolineando l'ansia e l'incertezza che la famiglia sta vivendo. Rimangono aperti interrogativi sui tempi e sulle modalità con cui il governo italiano riuscirà a ottenere il rilascio della giovane giornalista.

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