L'età senza età: oltre la metà degli italiani si sente più giovane della propria età anagrafica
Secondo l'ultima edizione dell'Osservatorio Nestlé, intitolata "L'età senza età", il 51% degli italiani percepisce la propria età come inferiore a quella anagrafica. Questa sensazione è particolarmente diffusa tra le fasce di età più avanzate: il 58% dei 55-64enni e il 69% degli over 65 si sentono più giovani di quanto non siano effettivamente. Questo dato suggerisce un forte desiderio di vitalità mentale e continuità nelle generazioni più mature.

L'indagine ha esaminato quattro generazioni, analizzando come giovani, adulti e anziani possano collaborare per promuovere salute e benessere in una società sempre più orientata verso la longevità. È emerso che le emozioni influenzano le scelte alimentari, e viceversa, creando un circolo virtuoso tra salute fisica e mentale.
Nic Palmarini, direttore del National Innovation Centre for Ageing (Nica) del Regno Unito, ha sottolineato l'importanza di avere obiettivi e un "senso della vita" per mantenere la mente attiva e contrastare la percezione di invecchiamento. Ha affermato che l'impegno e la partecipazione sono fondamentali per sentirsi giovani, indipendentemente dall'età anagrafica.
Nonostante la sensazione di giovinezza mentale, gli italiani manifestano preoccupazioni legate all'invecchiamento. Tra i 18-34enni, oltre il 45% è ansioso per l'aspetto fisico e i cambiamenti estetici. Per i 35-45enni e i 45-54enni, la principale preoccupazione riguarda il mantenimento della forza fisica. Per le generazioni più mature, le ansie si concentrano sul declino cognitivo, mentale e sulla perdita di autonomia.
Un aspetto comune a tutte le età è la preoccupazione per la solitudine e l'isolamento. Sorprendentemente, queste preoccupazioni sono più marcate tra i più giovani: il 27% degli 18-34enni e il 21% dei 35-44enni temono la solitudine, mentre tra gli over 65 la percentuale scende al 17%.
Per quanto riguarda l'alimentazione, il 20% degli italiani considera il cibo come un mezzo per vivere più a lungo. Le generazioni più giovani associano maggiormente il cibo alla felicità, con oltre il 25% dei 18-34enni che lo percepisce come fonte di gioia. Al contrario, circa il 60% dei 55-64enni e degli over 65 ha ridotto la quantità di cibo consumata, riflettendo una crescente attenzione verso un'alimentazione più sana e leggera.
Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell'Osservatorio Nestlé, ha osservato che gli italiani stanno adottando abitudini più sane, come l'aumento del consumo di frutta, verdura e legumi. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di analizzare attentamente la riduzione dell'apporto calorico tra le generazioni più anziane, poiché potrebbe avere implicazioni negative sulla salute.
Lo stile di vita varia sensibilmente in base alla fascia d'età. I 18-34enni sono più attivi fisicamente, dedicandosi a hobby e utilizzando app sul cellulare per stimolare la mente. I 35-54enni sono maggiormente concentrati su lavoro e famiglia, mentre i 55+ tendono a trascorrere più tempo davanti alla televisione. Gli over 65, avendo smesso di lavorare, si dedicano ad attività secondarie, volontariato, amici e nipoti, privilegiando lettura, parole crociate e programmi televisivi per svagarsi.
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