Covid: come la pandemia ha trasformato le abitudini familiari e sociali
L'epidemia di Covid-19 ha profondamente influenzato le routine quotidiane, con molti cambiamenti nella vita sociale e familiare che sembrano destinati a perdurare. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Planning Association rivela che le persone trascorrono in media circa un'ora in meno fuori casa rispetto al periodo pre-pandemico, con una riduzione significativa nelle attività sociali esterne e nell'uso dell'auto. Gli studiosi della Clemson University e dell'UCLA notano un calo generale di 51 minuti per le attività esterne, con un impatto su trasporti, luoghi di lavoro e aree commerciali. Gli spostamenti minori portano anche a una richiesta di riorganizzare le politiche urbane, poiché il lavoro da remoto e gli acquisti online continuano a crescere, richiedendo città più orientate verso spazi di consumo e intrattenimento.

Un’indagine dell'American Psychological Association ha esaminato le abitudini alimentari delle famiglie durante i lockdown, osservando che la frequenza delle cene condivise ha avuto effetti positivi sulle dinamiche familiari. Più del 60% degli intervistati ha dichiarato di cenare insieme più spesso rispetto a prima, con effetti benefici sulla comunicazione e sul senso di appartenenza familiare. Gli esperti evidenziano che queste cene offrono un'occasione per condividere non solo pasti, ma anche informazioni e momenti di connessione emotiva, elementi considerati protettivi per il benessere dei bambini e degli adolescenti.
A livello psicologico, la pandemia ha avuto conseguenze rilevanti anche sulla salute mentale. L’OCSE ha rilevato un aumento dei casi di depressione e ansia, soprattutto in Italia, dove il rischio di depressione è passato dal 27% al 40% nel periodo pandemico, con una crescente insoddisfazione tra gli adolescenti rispetto alle loro condizioni di vita. Nonostante questo, si è anche registrato un aumento della fiducia nelle istituzioni, suggerendo che i cittadini trovano supporto nelle reti di sostegno sociale e istituzionale che si sono rafforzate durante la crisi sanitaria.
L’esperienza della pandemia ha quindi generato un cambiamento profondo nelle abitudini personali e sociali, spostando l’attenzione verso interazioni domestiche più frequenti e aumentando la dipendenza dalla tecnologia per mantenere i contatti.
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