Il Palazzo dei Diamanti a Ferrara è uno splendido edificio rinascimentale, con la facciata rivestita di migliaia di piramidine a forma di diamante, che a un conteggio approssimativo sono circa 8.500. Costruito per conto di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I (in foto), fu progettato dall’architetto di corte Biagio Rossetti, e venne realizzato con un espediente tecnico chiamato “bugnato”, ossia una sovrapposizione di pietre a file sfalsate, lavorate in modo che i giunti appaiano scanalati e arretrati l’uno rispetto all’altro.
I lavori iniziarono intorno al 1492, e si dice che in una sola pietra Ercole I nascose un autentico diamante, forse quello della sua stessa corona. Soltanto lui e il suo capomastro, Gabriele Frisoni, un taglia pietre originario di Mantova, ne conoscevano l’esatta ubicazione. In seguito, secondo la tradizione, il duca convocò il capomastro, gli fece mozzare la lingua e accecare gli occhi, in modo che non potesse comunicare a nessuno la posizione del prezioso gioiello. Il palazzo, dove all’epoca si riunivano famosi studiosi per discutere di astrologia e alchimia, sarebbe posizionato in un punto particolare, in cui si concerterebbero misteriose energie.