Nei caruggi del martire islamista

Nei vicoli di Genova, il passato si stratifica nel tempo, creando un patrimonio di memorie che resiste all’oblio. Tra i caruggi e le banchine, ogni angolo racconta storie di ieri e di oggi, testimonianze di una città che si mantiene viva attraverso le sue tracce più profonde. Un luogo dove i ricordi si depositano lentamente, formando un tessuto urbano ricco di significato e storia.

nostro inviato a Genova Genova parla a strati, per sedimenti che non si cancellano mai. Un vicolo sopra l'altro, una banchina alla volta, una memoria che non sparisce ma si deposita. È così che questa città dalle mille sinistre continua a raccontarsi dai tempi del G8 del 2001, del caso di Carlo Giuliani e di Piazza Alimonda: non per rottura ma per accumulo di casi. Negli ultimi giorni, uno di questi strati ha preso il volto di Mohammad Hannoun. Nel giro di poche ore il suo nome, che farebbe parte del perimetro giudiziario, è entrato in quello simbolico. Hannoun, per la Genova dell'antagonismo, dell'antifascismo militante e dell'islamismo politico, è una bandiera. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it

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