La riforma tutela le toghe dalle pressioni politiche ma anche da quelle interne
La recente riforma mira a rafforzare l’indipendenza dei magistrati, proteggendoli sia dalle pressioni politiche sia da quelle interne alle proprie istituzioni. Con l’introduzione del sorteggio, si tenta di ridurre l’influenza delle correnti, favorendo un ambiente più trasparente e imparziale. Questa misura è volta a garantire un sistema giudiziario più equilibrato, tutelando l’autonomia dei magistrati e migliorando la qualità della giustizia.
Il sorteggio smantellerà la cappa soffocante delle correnti, liberando quei molti magistrati che per lungo tempo hanno dovuto tacere per non essere ostracizzati. L’appuntamento referendario del prossimo marzo costituisce un’occasione da non perdere per una svolta riformatrice delle istituzioni. Si fronteggiano oggi due visioni culturali diametralmente opposte: da un lato il partito del No a tutti i costi, che col pretesto della sacralità della Costituzione nulla vuole cambiare - e che non a caso si identifica in un ben determinato schieramento politico e ideologico - e dall’altro il fronte del Si, più trasversale e multitasking, che abbraccia, oltre all’ala filogovernativa, anche una certa parte dell’elettorato che si riconosce nei valori della sinistra più moderata, moderna e consapevole. 🔗 Leggi su Laverita.info

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