L’attacco con i droni alla dacia di Putin è una false flag? Le prove mancanti e i sospetti sui servizi ucraini

L’attacco con droni alla dimora di Putin nella regione di Novgorod ha suscitato numerosi sospetti e teorie. Mentre il presidente russo discuteva con Donald Trump di un possibile accordo di pace, sono emerse domande sulle reali responsabilità e sulle prove a supporto delle diverse versioni. L’assenza di elementi certi alimenta il dibattito sull’eventuale coinvolgimento di servizi ucraini e sulla natura dell’incidente, che potrebbe nascondere interessi più complessi.

È stato mentre Vladimir Putin parlava con Donald Trump per respingere ancora una volta le richieste di «un cessate il fuoco temporaneo » a favore del «raggiungimento di un accordo globale», che ha raccontato dell’ attacco con droni alla dacia presidenziale Valda j nella regione di Novgorod. Accusando Kiev. E minacciando. Questo attacco «non rimarrà senza risposta. Gli obiettivi della rappresaglia sono già stati definiti», ha detto il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. E non potrà che costringere la Russia a «riesaminare la sua posizione negoziale ». L’attacco alla dacia di Putin con i droni. Secondo i russi l’attacco è avvenuto tra il 28 e il 29 dicembre con 91 droni a lungo raggio. 🔗 Leggi su Open.onlineImmagine generica

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