Ciò che fai nella vita privata può costarti il posto di lavoro | la sentenza
Recentemente, la Corte di Cassazione ha chiarito come comportamenti nella sfera privata possano influire sul rapporto di lavoro, in particolare in caso di reati commessi al di fuori dell’ambiente professionale. La sentenza evidenzia l’importanza di valutare attentamente la connessione tra vita privata e obblighi lavorativi, contribuendo a definire i limiti della giusta causa di licenziamento e i diritti del lavoratore. Un tema di grande attualità e rilevanza sociale.
Una fresca pronuncia della Corte di Cassazione affronta un tema di forte attualità e rilevanza sociale: il rapporto tra vita privata del lavoratore, reati e licenziamento per giusta causa. In particolare, i giudici di piazza Cavour hanno stabilito in quali casi pratici una condotta non lavorativa, ovvero avvenuta fuori dall’ufficio e dall’esercizio delle mansioni, può incidere sul legame fiduciario tanto da giustificare l’espulsione. Vediamo insieme, in sintesi, la sentenza n. 329522025 della Suprema Corte, perché offre indicazioni valide per la generalità dei rapporti di lavoro dipendente. Licenziato dopo la condanna per stalking e lesioni: il caso. 🔗 Leggi su Quifinanza.it

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