Il mito non è nel passato ma nella nostra psiche

All’improvviso, il mito irrompe sulla scena. Basta una crepa nella superficie del presente e le antiche figure ricompaiono nitide, donando significato al Tutto. E' questa l’impressione che si ha riscoprendo la prosa di Károly Kerényi, il grande studioso degli dèi e degli eroi greci. Per lui – interlocutore privilegiato di Carl Gustav Jung – il mito non è un relitto del passato, ma un campo magnetico, una forza che agisce ancora dal profondo del nostro inconscio collettivo, chiedendo d’essere udita. Filologo e storico delle religioni, Kerényi ha dedicato la propria ricerca all’intento di restituire al mito greco la sua natura originaria: né favola per bambini, né storielle con la morale borghese, piuttosto, una vera e propria forma di pensiero, specchio dell’esperienza umana. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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