La bambina oltre il pozzo | Ecco la vita di Annarella perché non sia solo vittima
La sera del 18 febbraio 1950 la tredicenne Anna Maria Bracci esce per comprare il carbone, chiude la porta di casa lasciandosi alle spalle la sua spensieratezza, i suoi sogni e le sue speranze. Non tornerà più: il suo corpo verrà rinvenuto il 3 marzo in un pozzo. Nata e morta nella borgata di Primavalle, dove la chiamavano tutti Annarella prima che diventasse "la bambina nel pozzo", vittima di un delitto che ha segnato la memoria collettiva dei romani. Il suo assassino rimane senza volto. Un cold case tra i più misteriosi del dopoguerra che l’avvocata milanese Margherita Vitale affronta ne “ La bambina nel pozzo - Il caso Annarella Bracci”, edito da Giunti. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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La bambina oltre il pozzo: Ecco la vita di Annarella perché non sia solo vittima.
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Era nata a Milano, una bambina che parlava poco ma SENTIVA tutto. Troppo sensibile, troppo emotiva, troppo viva. Vedeva oltre le apparenze, capiva le emozioni degli altri con una precisione quasi dolorosa. La sua sensibilità venne scambiata per debolezz - facebook.com facebook
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