Perché non ha senso andare all’Eurovision quest’anno
Ogni primavera, l'Eurovision unisce l'Europa in un evento musicale condiviso. Tuttavia, quest'anno solleva alcune considerazioni sul suo senso e sui motivi per cui potrebbe non essere la scelta più significativa. Un'occasione per riflettere sul valore di questa tradizione e sulle sue implicazioni culturali.

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C’è un evento, ogni primavera, in cui l’Europa decide di raccontarsi come una cosa sola: una playlist, una musica leggerissima, come cantano Colapesce e Dimartino. L’Eurovision nasce così, come un gigantesco karaoke geopolitico in cui i confini si sciolgono in tre minuti di ritornello, luci stroboscopiche, coreografie improbabili e una lingua che spesso non è quella madre di nessuno. Una favola pop in cui la politica resta fuori dalla porta e la musica fa finta di bastare a sé stessa. Quest’anno, però, quella porta è spalancata. E al centro della stanza c’è una questione che non si può più aggirare: Israele, uno degli Stati partecipanti più controversi di questa edizione, data la situazione esplosiva in Medio Oriente. Gqitalia.it
Hai detto Kanelbullar! Il Natale ha senso solo perché esiste la cannella e, dopo il recentissimo weekend germanico, posso asserire con titanica certezza che a me della cucina italiana patrimonio immateriale dell’Unesco poco importa: datemi dolci arrotolati - facebook.com facebook