L' israelofobia come identità

L'articolo analizza come l'israelofobia si sia trasformata in un'identità, riflettendo una disfatta storica e un tentativo di difesa. Francesco Boezi evidenzia come i Giovani Democratici abbiano evoluto il loro ruolo, passando da una componente politica a una comunità militante focalizzata su un tema specifico.

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È la conferma di una disfatta storica, ma anche il tentativo di aggrapparsi a un residuo rimasto a galla, quello che ci indica Francesco Boezi nella sua inchiesta: i Giovani democratici hanno smesso di essere l'ala di un partito per diventare una "comunità militante monotematica". La loro identità è "la causa palestinese": per come la pratichi puoi essere promosso, sul terreno teorico sulla scia di D'Alema o su quello organizzativo con Schlein. Assistiamo qui all'autofagìa della sinistra che sceglie Gaza come pietra sacrificale, promuovendo il primato italiano nella gara dell'antisemitismo globale: i sindacanti indicono lo sciopero generale per Gaza; una pizzaiola caccia gli israeliani; le scuole prenotano l'Albanese per insegnare ai ragazzi la balla di un mai esistito Stato palestinese "colonizzato" dagli ebrei. Ilgiornale.it