Perché invocare la ‘remigrazione’ in una città come Latina è un controsenso autolesionista

di Graziano Lanzidei Qualche giorno fa, a Latina, un gruppo ha manifestato in via Don Morosini per invocare la remigrazione e la reconquista. Parole e simboli forti, pronunciati in una città che – proprio per come è nata e cresciuta – rendono questo tipo di slogan non solo fuori luogo, ma profondamente contraddittori. Non è mio interesse discutere chi c’era o quali sigle sventolassero. Preferisco concentrarmi su un dato più profondo: l’assurdità di parlare di remigrazione in un territorio come questo. Perché Latina non è mai stata città “dei nativi”, ma figlia e frutto della migrazione. Lo dice chiaramente Antonio Pennacchi in un passo tratto da Dai Volsci ai Rom. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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