Manuel Vilas riflette sulla morte ma sempre con i piedi piantati per terra
Quell’oggetto del desiderio, e mica tanto oscuro. Anzi, chiarissimo. E dichiarato: Manuel Vilas torna con “Il miglior libro del mondo” (Guanda, pp. 345, euro 20) e la buona notizia è che è sempre lui. “Cioè un morto di fame”. Così si è definito in un’intervista per “Tercer acto”, un podcast del Pais, giornale sul quale scrive. Ma proprio per questo, “la mia missione in questa vita – scrive – è cadere in ginocchio per l’ammirazione davanti a cose che la gente non guarda nemmeno”. Pagina dopo pagina, snocciola elenchi: la macchina Nespresso e le sue “ipotesi raggianti”, ossia la gran varietà di marche di caffé; e poi il frigo, i fornelli, la tv, il microonde. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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