Paul fuggito dalle torture di Boko Haram in Nigeria per finire in carcere nell’America di Donald Trump

«Sono venuto in America perché è la terra della libertà. Non credevo di poter provare qui il terrore che ho vissuto in Nigeria». Paul Dama, 47 anni, faceva il giornalista quando è fuggito dal suo Paese dopo essere stato sequestrato e torturato dai terroristi di Boko Haram. Nel 2019 ha raggiunto negli Stati Uniti la sorella Cecelia, pluripremiata chef del ristorante africano Suya Joint, punto di riferimento della scena culinaria del New England. In quel ristorante Paul è diventato un manager molto amato da clienti e colleghi. Eppure, una domenica di giugno 2025, la sua vita è tornata indietro alla pagina più buia: «Stavo guidando verso la chiesa e all’improvviso sono stato “attaccato” da cinque auto diverse, mi hanno bloccato in tutte le direzioni. 🔗 Leggi su Open.onlineImmagine generica

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paul fuggito torture bokoPaul, fuggito dalle torture di Boko Haram in Nigeria per finire in carcere nell’America di Donald Trump - Arrivato in Usa sperando nell'asilo, è finito in mezzo alla guerra trumpiana ai migranti. Si legge su msn.com

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