Ogni trasloco spaventa perché è anche una grande occasione di reinventarsi di fare fare i conti con qualcosa che non vale più la pena di portarsi dietro e bisogna andare a cercare altrove
M ilano, 23 ott. (askanews) – Una donna inquieta e brillante, una improvvisa eredità, i cambiamenti e le complicazioni, i sogni e i problemi quando questi a un certo punto sembrano avverarsi, e anche il paesaggio della Liguria, che accompagna tutta la storia. Lia Piano ha scritto per Bompiani il romanzo L’arte di perdersi – Storia dei miei traslochi. “Il trasloco – ha detto la scrittrice ad askanews – è praticamente il suo mezzo di trasporto, cioè l’unico modo di spostarsi che lei conosce è raccogliendo tutto quello che possiede e spostandosi insieme a tutta e tutta la sua vita. Poi ogni trasloco, lo sappiamo tutti, spaventa così tanto perché è anche una grande occasione di reinventarsi, di ripensarsi in uno spazio nuovo, di fare finalmente fare i conti con qualcosa che non vale più la pena di portarsi dietro, qualcosa che invece bisogna andare a cercare altrove. 🔗 Leggi su Iodonna.it
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