Nell’Iran sotto assedio il boia non si ferma | è record di condanne a morte
Il dato diffuso dalla Ong Iran Human Rights – oltre mille esecuzioni nei primi nove mesi del 2025 – non è soltanto un indice dell’arretratezza giuridica del sistema iraniano, ma un messaggio politico. L’impiccagione, usata come spettacolo di terrore nelle carceri e, talvolta, in pubblico, diventa l’equivalente di un discorso presidenziale: serve a riaffermare che lo Stato clericale mantiene il controllo. La Repubblica islamica non è nuova a questa strategia. Negli anni Ottanta, quando la guerra con l’Iraq e le tensioni interne minacciavano la sopravvivenza del regime, le esecuzioni di massa furono lo strumento per piegare oppositori reali o presunti. 🔗 Leggi su It.insideover.com
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